L’Italia, nella sua straordinaria bellezza, è fatta di grandi Città, aree metropolitane, zone urbane, ma anche di tanti piccoli borghi antichi, centri collinari e montani, aree interne, che svolgono un ruolo centrale nel rendere il nostro Paese suggestivo, unico ed inimitabile.
In ogni estate sono particolarmente apprezzate le piccole Comunità, con i tanti eventi tipici che organizzano e che fanno conoscere esperienze enogastronomiche di qualità, spirito di naturale accoglienza e squisita ospitalità, gradevole vivibilità, ragguardevoli tradizioni culturali ed artigianali. Purtroppo, terminate le settimane estive, cala il sipario sulla vita di queste Comunità, che rimangono sole di fronte a problemi gravi di spopolamento, perdita di servizi pubblici (scuole, poste, presidi sanitari, trasporto pubblico) contrazione delle attività economiche, isolamento crescente.
E’ così diventato urgente e necessario passare ad una integrale e coraggiosa applicazione della L. 158/2017, con una virtuosa alleanza che unisca Comuni, capaci di pensare ed agire insieme, Regioni, con il dovere di fare di più e di mettere in campo misure specifiche, Comunità locali in tutte le loro energie.
Finalità Strategiche dei P.U.I.
Il “Programma Unico d’Interventi” (P.U.I.) prevede la realizzazione e gestione, in concessione per 5 anni, di un insieme integrato di azioni sul territorio comunale che, partendo dalla realizzazione di un piano di Edilizia Residenziale Sociale (E.R.S.) atto a soddisfare l’attuale domanda sociale della comunità, diventa lo strumento snello e concreto della P.A. per effettuare una riqualificazione urbanistico-edilizia sostenibile ed avviare uno sviluppo armonico del territorio, individuandone le procedure da seguire e le risorse finanziarie necessarie allo scopo.

Obiettivi Generali di Ogni P.U.I.
- Promuovere Programmi integrati di edilizia residenziale sociale, omnicomprensivamente intesa quale sovvenzionata e agevolata, in grado di innescare processi complessivi di qualità e coesione sociale di ambiti particolarmente degradati o interessati da processi di trasformazione verso il degrado, attraverso interventi pilota di rigenerazione urbana
- Incrementare l’offerta di alloggi di edilizia residenziale attraverso interventi di recupero e ristrutturazione di immobili esistenti, di demolizione e ricostruzione edilizia volti a migliorare la qualità urbana ed architettonica, l’acquisto di immobili e solo in misura residuale, nuove costruzioni, in coerenza con le politiche regionali dirette a contenere il consumo del suolo
- realizzare interventi con caratteristiche edilizie di alta sostenibilità, con efficientamento energetico secondo i requisiti per gli edifici a energia quasi zero nonché perseguire la messa in sicurezza delle componenti strutturali degli edifici mediante interventi di adeguamento o miglioramento sismico
- integrare le residenze con un mix di funzioni, spazi collettivi e servizi di prima necessità, complementari agli alloggi
- stimolare le Amministrazioni comunali a procedure innovative nella realizzazione e gestione dei centri storici e dei borghi, con il coinvolgimento di operatori turistici ed enogastronomici di livello nazionale ed internazionale
- incentivare la realizzazione di interventi innovativi e sperimentali riguardo alle forme e alla qualità dell’abitare, finalizzate al ripopolamento dei centri
- contribuire, nei grandi comuni e nelle aree metropolitane, all’incremento della qualità urbana del contesto e della dotazione infrastrutturale dei quartieri degradati, mediante il recupero o la realizzazione di urbanizzazioni secondarie, anche ai fini di una gestione resiliente dei fenomeni indotti dal cambiamento climatico e dalla perdita dei servizi ecosistemici
Il P.U.I. come veicolo per l’ECONOMIA CIRCOLARE
Secondo la definizione della Ellen MacArthur Foundation l’Economia Circolare “è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera”.
L’economia circolare è dunque un sistema economico pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi.
Il modello economico lineare ‘take-make-dispose’ si basa sull’accessibilità di grandi quantità di risorse ed energia ed è sempre meno adatto alla realtà in cui ci troviamo ad operare. Le iniziative a sostegno dell’efficienza – che lavorano per la riduzione delle risorse e dell’energia fossile consumata per unità di produzione – da sole possono ritardare la crisi del modello economico, ma non sono sufficienti a risolvere i problemi dati dalla natura finita degli stock.
Il PUI si pone come necessaria transizione dal modello lineare ad un modello circolare, che nella considerazione di tutte le fasi – dalla progettazione, alla produzione, al consumo, fino alla destinazione a fine vita – coglie ogni opportunità di limitare l’apporto di materia ed energia in ingresso e di minimizzare scarti e perdite, ponendo attenzione alla prevenzione delle esternalità ambientali negative e alla realizzazione di nuovo valore sociale e territoriale, valorizzando gli usi e costumi che caratterizzano i singoli centri e borghi storici.
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